Maestri della Pittura Siciliana tra Collezionismo ed Antiquariato VII

ELENCO DIPINTI CATALOGO VII

  1. FRANCESCO LOJACONO  Campagna siciliana – Pag. 8
  2. FRANCESCO LOJACONO Piatto commemorativo dell’Esposizione Nazionale di Palermo – Pag. 12
  3. SALVATORE MARCHESI Frate nel coro della chiesa di S. Maria degli Angeli – Pag. 14
  4. MICHELE CATTI Campagna con contadini su muli – Pag. 18
  5. ERMINIO KREMP Veduta di Capo Zafferano – Pag. 22
  6. MICHELE CATTI Costa palermitana con barche – Pag. 26
  7. ETTORE DE MARIA BERGLER Donne e oche al sole – Pag. 30
  8. ETTORE DE MARIA BERGLER Contadina con vasi – Pag. 34
  9. MICHELE CORTEGIANI Due papere – Pag. 36
  10. MICHELE CORTEGIANI Nudo di donna – Pag. 40
  11. ERMINIO KREMP Strada di Taormina – Pag. 44
  12. FILIPPO PALIZZI Armenti – Pag. 48
  13. NATALE ATTANASIO Interno di famiglia – Pag. 52
  14. FRANCESCO PADOVANI Torquato Tasso in atto di declamare un suo poema – Pag. 54
  15. MARIO MIRABELLA Golfo di Palermo – Pag. 58
  16. MARIO MIRABELLA Raccolta delle olive – Pag. 62
  17. PIETRO NOVELLI Madonna delle Grazie con i Santi Rosalia e G. Battista – Pag. 68
  18. PIETRO DA CORTONA Gesù Crocifisso tra la Madonna S. Giovanni e la Maddalena – Pag. 72

28/11/2008
Maestri della Pittura Siciliana tra Collezionismo ed Antiquariato VII
a cura di Antonello Governale
Altamura Editrice, Palermo 2008 (CATALOGO ESAURITO)
Catalogo della mostra di esposizione dei dipinti dei secoli XIX e XX Maestri della Pittura Siciliana presso “Associazione Culturale Antonello Governale”, Via Libertà 102/a Palermo 28 Novembre – 20 Dicembre 2008

PREMESSA AL CATALOGO

Anche alla conclusione di questo tormentato anno del 2008, nel pieno di una crisi economica che pone incertezze e problematiche, presentiamo alla Vostra attenzione una selezione di opere altamente significative che rappresentano sempre l’occasione di accostarsi al mondo dell’arte della Sicilia, in una terra in cui si fa molto poco per valorizzare e diffondere aspetti storici della cultura figurativa locale ed ove anche la burocrazia, con una serie di impedimenti e limitazioni, non aiuta certamente lo sviluppo dell’iniziativa privata che potrebbe efficacemente svolgere un ruolo di supporto e collaborazione in questo campo.
Malgrado tali mali endemici connessi alla nostra terra, e quelli strettamente congiunturali legati alla attuale fase di recessione mondiale, l’opera d’arte nelle sue varie specializzazioni rappresenta sempre un concreto campo nel quale trovare rifugio, sia per l’innegabile arricchimento spirituale e morale che essa apporta all’uomo costringendolo a meditare sulle forme più nobili di pensiero ed espressione che esso raggiunge, che per la concretezza della propria realtà, poiché, nella sostanza, non rappresenta altro che un bene reale creato dall’uomo in uno dei momenti elevati della propria esistenza, e per l’unicità del proprio essere essa potrà attraversare eventi negativi e congiunture economiche sfavorevoli mantenendo ed incrementando il proprio valore per sostenere l’uomo verso la propria elevazione.
Tale è il motivo per il quale continuiamo ad accostarci verso il mondo dell’arte, certi come siamo, che in momenti come questi esso rappresenti sempre un rifugio.
Qui presentiamo una selezione di opere, quasi interamente dedicata ai pittori siciliani, comprendente un gruppo di dipinti dei secoli XVII e XIX che rispecchiano due momenti particolari della cultura siciliana. La prima opera esposta è una tela del pittore Pietro Novelli, figura dominante della pittura siciliana del secolo XVII, che qui ritorna con una inedita replica del noto dipinto della Galleria Regionale della Sicilia di Palermo : “ Madonna delle Grazie con i Santi Rosalia e Giovanni Battista“ opera del periodo maturo dell’artista, eseguita dopo il 1637 per l’Oratorio di S. Maria di tutte le Grazie, sotto il titolo del Ponticello di Palermo e successivamente confluita nel museo. La tela, di dimensioni ridotte rispetto alla stesura eseguita per l’altare dell’oratorio, attesta le scelte del collezionismo dell’isola dell’epoca e rappresenta anche un saggio artistico rilevante dell’arte del Novelli nel periodo maturo, pregna di influenze della pittura napoletana e romana, ma assolutamente dominata dalla rilevante personalità artistica del Van Dyck presso lo studio palermitano del quale, il giovane Novelli sembra abbia prestato la propria opera quando l’artista soggiornò a Palermo tra il 1624 ed il 1625.
L’opera infatti reca chiaramente l’elevato livello artistico e le preziosità cromatiche del Van Dyck dal quale il pittore aveva anche assunto l’austera bellezza dei modelli fisionomici della Madonna e della giovane eremita Rosalia, così prossime alle diverse rappresentazioni che il fiammingo aveva lasciato a Palermo o che aveva eseguito successivamente.
Al secolo XVII appartiene anche un piccolo olio su rame con la rappresentazione di Gesù crocifisso tra la Madonna, S. Giovanni e la Maddalena, attribuito da Ferdinando Arisi al pittore toscano Pietro da Cortona, artista di Papa Urbano VIII a Roma, interessante opera del periodo maturo dell’artista.
Per i secoli XIX e XX si ritrovano esposte una serie di interessanti inedite opere che ci permettono di allargare la conoscenza di alcuni dei maggiori pittori siciliani operanti tra i secoli XIX e XX, periodo dominato dalla sovrastante personalità di Francesco Lojacono del quale si ritrova una Campagna Siciliana degli anni novanta, opera testimone dell’evoluzione dell’artista che dalla pittura di attenta indagine analitica propugnata attorno agli anni settana, procede attraverso una nuova sensibilità composta di contemplazione e quiete, ad una rappresentazione più rapida ed essenziale della natura, che è in definitiva espressione del sentimento dell’artista.
Appaiono anche diverse opere di artisti e collaboratori del maestro, di Mario Mirabella una delle belle vedute del Golfo di Palermo con Monte Pellegrino osservato dal lato della costa di Romagnolo, che rappresenta il bel promontorio della capitale siciliana che si staglia sullo sfondo tra un cielo azzurro appena cosparso di nubi ed il blu intenso del suo mare, ed anche una Raccolta delle olive dello stesso che propone una tradizionale campagna isolana, nella quale dei contadini fra alberi nodosi e contorti appaiono intenti nel lavoro .
Si ritrovano ancora due opere di Michele Cortegiani, artista estremamente raro e ricercato, che a partire dal 1900 si era spostato a dipingere a Tunisi abbandonando definitivamente la Sicilia, un raro pastello rappresentante Nudo di donna dalle tinte delicate e sfumate, autentico capolavoro dell’artista che evidenzia la purezza delle linee del giovane corpo della modella appena coperto da un drappo bianco, ed un piccolo olio su tavola, Due Papere, uno degli studi dell’artista sulla rappresentazione dei soggetti animalistici.
Di Michele Catti sono presenti due opere inedite, una Campagna con contadini su muli elegiaca testimonianza di un paesaggio montuoso siciliano reso con la pennellata vibrante e decisa dell’artista ed una Costa palermitana con barche , classica marina siciliana in una piena giornata estiva nella quale l’artista rende il proprio stato d’animo sereno in una visione resa esclusivamente tra luce e colore.
Ancora una notevole ed ampia opera di Salvatore Marchesi ambientata in interni, Frate nel coro della Chiesa di S. Maria degli Angeli, significativa della produzione dell’artista per la resa del dato reale, per il sapiente uso dei contrasti chiaroscurali e delle luce amalgamante che fonde la visione dell’insieme, come altrimenti interessante appaiono due opere di Ettore De Maria Bergler, un raro acquerello Donna ed oche al sole, gioiosa e vitale rappresentazione di una scena di genere che esalta la bellezza e la natura, resa con le trasparenze del colore ad acqua, ed un olio su tavola, Contadina con vasi, immagine di una popolana portatrice di acqua, opera del 1923, periodo maturo dell‘artista nel quale egli muta profondamente il proprio linguaggio per nuove soluzioni del colore e della luce.
Degna di nota appare una tela estremamente interessante e rara di Filippo Palizzi, attento osservatore “ dal vero” della natura che egli visceralmente percepiva ; Armenti ritenuta del 1840, periodo giovanile nella quale l’artista aveva già superato l’impostazione accademica degli studi di paesaggio fatti a Napoli presso il Bonolis e lo Smargiassi per dedicarsi totalmente alla bellezza della natura che egli qui rappresenta in uno dei suoi soggetti preferiti, un gregge di capre e pecore nel quale emerge un ariete dal vello morbido e dalle tonalità cromatiche mutevoli.
Dell’interessante e bravo pittore catanese Natale Attanasio presentiamo un Interno di famiglia, e di Francesco Padovani una piccola tavoletta con la rappresentazione del poeta Torquato Tasso in atto di declamare un proprio poema.
Per finire una menzione speciale va fatta per un’ampia opera di Erminio Kremp : Strada di Taormina, splendida veduta della strada che si inerpica sulla montagna per raggiungere il paese di Taormina, che appare un inno alla natura per la rappresentazione delle ville fiorite prospicienti la strada e per la visione della panoramica della costa verso Catania al di là della quale si intravede la cima dell’Etna innevata. Dell’artista ritroviamo ancora una Veduta di Capo Zafferano che evidenzia anche un angolo suggestivo della Sicilia tra mare e montagna, e che appare ancora un saggio dell’amore di questo artista nordico per la bellezza dell’isola.