Dipinti Europei tra Collezionismo e Antiquariato III
ELENCO OPERE ESPOSTE
- SEGUACE DI ALONSO BERRUGUETE San Michele Arcangelo a cura di Pierluigi Leone De Castris- Pag. 8
- BARTOLOMEO MANFREDI La Carità Romana a cura di Giuseppe Resca e Antonello Governale- Pag. 12
- JUSEPE DE RIBERA Cristo sulla via del Calvario – Pag. 16
- DAVID DE HAEN S. Sebastiano – Pag. 20
- DAVID DE HAEN S. Tommaso e S. Filippo – Pag. 24
- GÉRARD DOUFFET La Guarigione di Tobia – Pag. 28
- JUSEPE DE RIBERA Meditazione di San Francesco a cura di Giuseppe Resca- Pag. 32
- PIETRO NOVELLI S. Antonio Abate – Pag. 36
- PIETRO NOVELLI Mosé – Pag. 42
- PIETRO NOVELLI Adorazione dei Re Magi – Pag. 46
- SALVATORE LO FORTE Lo Spirito Santo Circondato da Cherubini – Pag. 50
- CLAUDE VIGNON I Santi Pietro e Paolo a cura di Giuseppe Resca- Pag. 54
- FRANCESCO GUARINO Madonna con Bambino – Pag. 58
- BATTISTELLO CARACCIOLO Gesù fra i Dottori – Pag. 62
- ALONZO RODRIGUEZ Incredulità di Tommaso a cura di Giuseppe Resca– Pag. 66
- NICOLÒ MUSSO Cristo Deriso – Pag. 70
- CARLO SARACENI Il Diluvio Universale – Pag. 76
- GIOVANNI SERODINE Quattro sensi: La Vista Il Gusto L’Udito Il Tatto – Pag. 80
- D. JOSEPH FARDELLA Adorazione dei Pastori a cura di Tiziana Scorsone– Pag. 88
- JUAN BAUTISTA MARTINEZ DEL MAZO Busto di Marianna d’Aust0ria a cura di Giuseppe Resca- Pag. 92
- ALONSO CANO e aiuti Salita al Calvario a cura di Giuseppe Resca– Pag. 98
- PIETER PAUL RUBENS Busto di Cristo a cura di Erik Larsen – Pag. 102
- DANIEL SEGHERS Ghirlanda di fiori con Madonna e bambino – Pag. 106
- JAN COSSIERS Diana come Allegoria delle Arti – Pag. 110
- PITTORE DI AMBITO VANDICKIANO Madonna e Bambino a cura di Vito Chiaramonte– Pag. 114
- JEAN CHALETTE Maddalena in Estasi – Pag. 118
- CARL LUDWIG RUNDT Chiostro dell’Abbazia di Monreale a cura di Francesca Paola Massara – Pag. 122
- FRANCESCO LOJACONO Paesaggio Boschivo a cura di Francesca Paola Massara – Pag. 126
- FRANCESCO LOJACONO Marina con pescatori a cura di Francesca Paola Massara– Pag. 130
- MARIO MIRABELLA Chiostro di San Giovanni degli Eremiti a cura di Francesca Paola Massara- Pag. 134
22/11/2003
Antonello Governale
Altamura Editrice, Palermo 2003
Catalogo della mostra “Galleria d’Arte Antica”, Via Libertà 102/a Palermo 22 – 29 Novembre 2003
PREMESSA AL CATALOGO
Rispettando una tradizione della nostra galleria ormai consolidata e cadenzata nel tempo, ritorna l’occasione per presentare un gruppo di dipinti altamente selezionati ed attentamente indagati con rigore scientifico, dei quali viene qui presentato il relativo catalogo.
La scorsa edizione del 1999 di questa mostra, dal titolo: “Dipinti Europei tra Collezionismo ed Antiquariato”, tenuta negli stessi locali della nostra galleria, aveva riscosso notevoli consensi, non solamente per l’impegno profuso dai curatori delle schede, ma anche per l’interesse delle opere inedite esposte, che abbracciavano alcuni degli artisti più interessanti operanti tra i secc. XVI e XVII. Si era, infatti, allora come oggi, creata l’occasione per ammirare una selezione di dipinti, raccolti tra collezioni private e mercato antiquario, assolutamente inediti, che potevano certamente arrecare nuove conoscenze allo studio della storia dell’arte, mettendo a disposizione degli studiosi ed appassionati nuove opere assolutamente misconosciute, poste tra il XVI ed XIX secolo, appartenenti a straordinarie personalità artistiche, quasi tutte intimamente legate tra loro dalla comune matrice culturale di quel movimento pittorico denominato “caravaggismo”.
In questa esposizione appaiono opere inedite, tranne una coppia di tele rappresentanti gli Apostoli: “S. Tommaso e S. Filippo”, riferite a David De Haen, ed una “Guarigione di Tobia” accostata alle opere del belga Gérard Douffet, che si vogliono qui presentare perché, al lume di nuovi studi, si ritiene di rivedere: vecchie attribuzioni oggi probabilmente superate.
Si ritrova una tavola con “San Michele Arcangelo”, probabilmente parte di un “retablo” spagnolo riferito alla produzione tarda di Alonso Berruguete e della sua vasta bottega, forse opera di Cristobal de Herrera, accanto ad un’interessante “Carità Romana” di Bartolomeo Manfredi, replica esatta del dipinto ultimamente acquistato dallo Stato Italiano per la Galleria degli Uffizi di Firenze, e del quale l’esauriente scheda stampata traccia un profilo ragionato sulle motivanoni attributive.
Il mondo del caravaggsmo viene ancora visitato da due opere riferite a Ribera: un “Cristo sulla via del Calvario”, accompagnato dall’attribuzione di J. T. Spike, ed una struggente “Meditazione di San Francesco”, opera giovanile ancora pregna di caratteri ispanici, in cui la figura del santo, astratto dalla semplice realtà che lo circonda, appare in silenzioso colloquio col crocifisso. Ad essi si affianca un trascendente “S. Sebastiano”, opera riberesca in ogni sua Minima accezione, che qui si ritiene riferire al più stretto collaboratore romano del Baburen: David de Haen.
Tre opere di Pietro Novelli: un “S. Antonio Abbate” forse anticamente perduto, probabilmente opera giovanile dell’artista; una “Adorazione dei Re Magi”, replica del dipinto ogg all’Escorial, eseguito con l’aiuto di collaboratori; un “Mosè” intento a scagliare le tavole della legge divina, databile attorno al 1634, uno dei periodi più fecondi dell’artista; ed una splendida piccola ardesia rappresentante “Lo Spirito Santo Circondato da Cherubini”, opera giovanile di Salvatore Lo Forte; tutti dipinti che contribuiscono ulteriormente a delinearci l’interessante campo della pittura palermitana tra XVII e XIX secolo.
Del “caravaggismo di prima ora”, cioè di quegli artisti che ebbero modo di osservare direttamente i dipinti del maestro lombardo, si ritrova un interessante “Diluvio Universale” riferito al Saraceni, rappresentazione notturna del patto biblico tra l’uomo e Dio, qui visitata attraverso una serie di scene di carattere popolare fortemente debitrici di Jacopo Bassano, ed una straordinaria tela con il “Cristo Deriso”, resa al lume di candela, nel buio totale appena rischiarato da sprazzi di una Iuce guizzante che trascende la realtà esaltando il dramma, riferita al casalese Nicolò Musso e pienamente debitrice del Caravaggio.
Al gruppo di dipinti spagnoli appartiene un ritratto delta regina Marianna d’Austria, moglie di Filippo IV, riferibile al pittore Juan Bautista Martinez del Mazo, genero e collaboratore di Velàzquez, ed una interessante “Salita al calvario” opera di Alonso Cano con l’aiuto della bottega.
Dal cospicuo gruppo di artisti fiamminghi emerge decisamente una piccola tavola, studio di un “Busto di Cristo”, riferita al Rubens, che l’estensore della scheda, Erik Larsen, giudica di grande interesse perché la ritiene studio preparatorio per opere di maggior impegno. Ad essa si accompagnano una splendida figura allegorica di “Diana come Allegoria delle Arti”, soggetto originale dal punto di vista Iconografico, riferito a Jan Cossier In una comunicazione scritta di Didier Bodart, artista che collaborò a lungo con il Rubens assimilandone decimmente la maniera di dipingere, come chiaramente denota la nostra opera; mentre si ammira ancora una splendida “Ghirlanda di Fiori con Madonna e Bambino” di Daniel Seghers, che per le figure si è avvalso della collaborarzione di Cornelius Schut, come ben dimostrano i calzanti confronti della scheda.
I pittori caravaggisti italiani sono presenti con quattro tele del Serodine, raffiguranti “Quattro Sensi”, rese variamente con personaggi muliebri o virili in azioni quotidiane di carattere popolare, alludenti alla “Vista, al Gusto, all’Udito ed al Tatto”, in un clima del più puro caravaggismo con “l’uso di una luce che penetra e scandaglia creando le forme”.
Ancora si ritrova una rappresentazione del “Gesù fra I Dottori” riferita a Battistello Caracciolo, piccola e serrala composizione di intensa vitalità, ed una “Maddalena in Estasi” ripiegata su se stessa, probabilmente del “Maestro della Madonna Cellini”, che si è voluto avvicinare al francese Jean Chalette, artista ancora misconosciuto.
Appaiono infine alcuni dipinti di pieno romanticismo ottocentesco fra i quali una bella veduta di “Paesaggio Boschivo” ed una “Marina con pescatori” di Francesco Lojacono, ed una interessante tela con il “Chiostro dell’Abbazia di Moureale”, firmata dal tedesco Karl Ludwig Rundt e datata “1864”.
Piace qui sottolineare l’importanza della travagliata e sofferta opera dell’antiquario, che offre al collezionismo privato e pubblico, al mondo dei cultori e degli studiosi, nuove occasioni per la conoscenza della storia dell’arte e per un più definito approfondimento della nostra cultura e quindi di noi stessi.